PTR

PIANI TERRITORIALI REGIONALI E PROGRAMMAZIONE REGIONALE

ABRUZZO

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Quadro di Riferimento Regionale (QRR)

Le linee di indirizzo generale del QRR prevedono:

  • di agire sui fattori territoriali atti a promuovere lo sviluppo complessivo della Regione e ad accrescerne il peso relativo nei confronti dell’esterno;
  • di massimizzare l’efficienza del sistema relazionale (viario, informatico e telematico), quest’ultimo con la realizzazione di una rete regionale per le Pubbliche Amministrazioni (Regionet);
  • di prevenire i rischi per l’uomo e per l’ambiente e limitarne le conseguenze assicurando il coordinamento delle norme in materia di pianificazione territoriale e tutela ambientale.

Gli obiettivi, azioni e strategie che interessano le aree colpite dal sisma 2016/2017 contenute nel QRR riguardano:

  • Appennino Parco d’Europa (APE)

rete di aree protette, difesa idrogeologica e restauro del territorio, Corridoio Appenninico, valorizzazione e consolidamento del sistema insediativo e culturale, valorizzazione del settore agro-silvo-pastorale, creazione di una micro-ricettività diffusa, costruzione di riferimenti nodali di supporto “tipizzati” (correlati alla tradizione architettonica e tecnologica), infrastrutturazione dell’Appennino in senso longitudinale attraverso la razionalizzazione e la riqualificazione funzionale paesistica e tecnologica della viabilità esistente;

  • Potenziamento mobilità turistica

miglioramenti della rete viaria minore e dei servizi di trasporto pubblico, per ridurre le spinte centripete verso i poli turistici maggiori;

  • Recupero centri storici minori

prime azioni di pianificazione integrata e di incentivazione economica di una serie di centri pedemontani che insieme potranno costituire un sistema portante (insediativo, ricettivo e di servizi ai parchi).

Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) Abruzzo

Il Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI)  è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato” (si veda l’Art. 17 della Legge 183/89, Legge Quadro in materia di difesa del suolo).

In termini generali la normativa di attuazione del piano è diretta a disciplinare le destinazioni d’uso del territorio, attraverso prescrizioni puntuali su ciò che è consentito e ciò che è vietato realizzare, in termini di interventi opere e attività, nelle aree a pericolosità molto elevata (P3), elevata (P2) e moderata (P1).

Nelle aree di pericolosità molto elevata ed elevata i progetti per nuovi interventi, opere e attività devono essere corredati, di norma, da apposito studio di compatibilità idrogeologica presentato dal soggetto proponente l’intervento e sottoposto all’approvazione dell’Autorità competente. L’attuazione del Piano si sostanzia nella realizzazione degli interventi strutturali, contemplati nel Programma degli Interventi, e nella applicazione delle misure non strutturali, contemplate nel Titolo II della stessa normativa.

Piano per l’Assetto Idrogeologico (PSDA) Abruzzo

Nell’ambito dei propri compiti istituzionali connessi alla difesa del territorio l’Autorità dei Bacini di Rilievo Regionale dell’Abruzzo e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro ha disposto, ai sensi dell’Art. 17, Comma 6ter della Legge 183/1989, la redazione del Piano Stralcio Difesa dalle Alluvioni (PSDA), quale stralcio del Piano di Bacino, inteso come strumento di individuazione delle aree a rischio alluvionale e quindi, da sottoporre a misure di salvaguardia, ma anche di delimitazione delle aree di pertinenza fluviale.

Il piano è, quindi, funzionale a consentire, attraverso la programmazione di azioni (opere, vincoli, direttive) il conseguimento di un assetto fisico dell’ambito fluviale compatibile con la sicurezza idraulica, l’uso della risorsa idrica, l’uso del suolo (ai fini insediativi, agricoli, industriali) e la salvaguardia delle componenti naturali e ambientali.

Il PSDA individua e perimetra le aree di pericolosità idraulica attraverso la determinazione dei livelli corrispondenti a condizioni di massima piena valutati con i metodi scientifici dell’idraulica. In tali aree di pericolosità idraulica il piano ha la finalità di evitare l’incremento dei livelli di pericolo e rischio idraulico, impedire interventi pregiudizievoli per il futuro assetto idraulico del territorio, salvaguardare e disciplinare le attività antropiche, assicurare il necessario coordinamento con il quadro normativo e con gli strumenti di pianificazione e programmazione in vigore.

PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE

Il DEFR 2022-2024 della Regione Abruzzo ha messo a sistema le politiche nazionali quali SNAI, PNRR e Piano Sud 2030

Dopo il sisma 2016, con DGR del 26.09.2016 n. 613, è stata individuata la quinta Area Interna “Alto Aterno-Gran Sasso Laga” (DGR del 02.11.2020, n. 653). Gli interventi previsti per l’Area Interna “Alto Aterno-Gran Sasso Laga” (SNAI) ammontano a € 4.972.560,00 (APQ attuativo).

Sono state messe in campo altre politiche pubbliche imperniate sulla combinazione di due strategie di intervento: il miglioramento concreto di condizioni di contesto (quali l’efficienza amministrativa e l’organizzazione dei Comuni e i servizi essenziali per gli abitanti negli ambiti dell’istruzione e formazione, della salute, della mobilità e della comunicazione digitale ad alta velocità) e la promozione di interventi di sviluppo locale sostenibile.

Gli interventi principali possono essere sintetizzati come segue.

  • La distribuzione di 200 milioni di euro a partire dal 2021 e 90 milioni per tre anni a partire dal 2020, a sostegno delle attività economiche, commerciali e artigianali. A queste dovrebbe aggiungersi la riserva del 5% prevista del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2021-2027.
  • La missione “Inclusione e coesione”, in linea con PNRR e Piano Sud 2030, interventi mirati alla riduzione dell’impatto della crisi e alla creazione delle condizioni per uno sviluppo equo e resiliente in specifici ambiti territoriali, includendovi, tra l’altro, il rafforzamento della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), per circa 1,5 miliardi di euro.
  • Il sostegno della ripresa delle aree marginali attraverso l’installazione della banda ultra-larga, il potenziamento della produzione culturale e creativa per la diffusione di un turismo sostenibile, il Green Deal e la transizione ecologica.
  • La messa in campo di strumenti definiti a misura delle aree interessate per intercettare e coinvolgere soggetti che hanno dimostrato resilienza nel convivere con le difficoltà del contesto.
  • L’apertura a innovazione sociale con sostegno a processi di auto organizzazione, anche innovativa, delle comunità locali.
  • La governance dell’attrazione in sinergia con i protagonisti dello sviluppo locale quali Parchi, GAL e coalizioni della SNAI.
  • L’adozione di soluzioni volte a ridurre il carico burocratico e amministrativo sui beneficiari locali.
  • Incentivi volti alla residenzialità, mitigando, con soluzioni non convenzionali e place based, il disagio e i costi, non solo economici, sostenuti dalle comunità locali.
  •  

“Abruzzo Prossimo” – Linee di indirizzo strategico per lo sviluppo sostenibile e l’integrazione dei fondi 2021-2030

Le risorse utilizzate sono: FSC, risorse nazionali settoriali, POR, FESR, FASR+, FEAMP, dispositivi NGEU, cooperazione territoriale, programmi a iniziativa comunitaria e PSR.

Sono 5 le aree strategiche e 1 tema trasversale al centro di “Abruzzo Prossimo”, tutti le azioni tengono conto del contesto sociale ed economico della regione, ma anche dei fattori fortemente identitari dell’Abruzzo sul piano geografico, storico e culturale.

In particolare le aree strategiche riguardano:

  • Digitalizzazione per competere

digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e delle scuole, digitalizzazione a sostegno delle imprese, estensione della banda larga in tutti i comuni (anche per creare le condizioni di appetibilità delle aree interne), Abruzzo laboratorio di ricerca e innovazione e informatizzazione sanitaria e telemedicina;

  • Infrastrutturazione per l’Abruzzo cerniera dell’Adriatico

infrastrutture materiali (strade, ferrovie, ospedali, ponti, porti, ecc.), ZES, integrazione Macroregione Adriatica e apertura di nuovi mercati per le imprese abruzzesi;

  • Tutela del territorio per centrare la transizione verde

potenziamento delle fonti rinnovabili, efficienza energetica e miglioramento della qualità dell’aria, decarbonizzazione, efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati e messa in sicurezza, politiche per la sicurezza e la prevenzione del rischio (protezione civile/ricostruzione/erosione della costa), politiche per l’idrico e politiche per il turismo sostenibile;

  • Inclusione per contrastare le fragilità

empowerment femminile e giovanile, alta formazione, incentivazione alla autoimprenditorialità, superamento delle fragilità e della marginalità, politiche per gli affidi e le adozioni, conciliazione dei tempi anche in funzione demografica, recupero fasce espulse dal mondo del lavoro, orientamento e riqualificazione per occupazione giovanile, contrasto alla fuga dei cervelli, nuova imprenditorialità, internazionalizzazione del sistema produttivo, sostegno alle aziende agricole e agroalimentari, riduzione oneri amministrativi per le Imprese e sostegno alle Imprese del cratere.

Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS)

Il Contratto Istituzionale di Sviluppo “Sisma” è il programma di rilancio delle attività sociali turistiche economiche e paesaggistiche dei territori colpiti dal sisma. Per la Regione Abruzzo sono stati finanziati 4 interventi:

  • nuovo svicolo dell’autostrada A24 all’altezza del nucleo industriale di Montorio al Vomano per un importo di € 5.027.000;
  • primo stralcio del progetto multi-provinciale “Living Gran Sasso” per un importo di € 3.223.000 con il Comune di Crognaleto come capofila e che vede coinvolti 22 comuni del cratere sismico;
  • valorizzazione dell’area archeologica e recupero funzionale del teatro romano di Teramo per un importo di € 7.750.000;
  • progetto multi-regionale (cofinanziato dalla Regione Marche) relativo alla realizzazione di opere di valorizzazione del comprensorio sciistico di monti Gemelli per un importo di € 5.000.000 che coinvolge i Comuni di Valle Castellana e Civitella del Tronto.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

L’Abruzzo e il PNRR: il contributo della Regione al rilancio del Paese è il documento che la Regione Abruzzo ha consegnato il 15.10.2020 al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri agli Affari europei e agli Affari regionali. Tale documento contiene 74 schede progettuali.

Gli interventi maggiori interessano lo sviluppo digitale (402.000.000 euro), le opere di mitigazione del rischio da frana, alluvione ed erosione costiera (1.193.000.000 euro), il potenziamento e rafforzamento delle infrastrutture viarie (2.259.910.000 euro), la messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici ERP (790.000.000).

Per quanto riguarda le infrastrutture sono previsti progetti di potenziamento e rafforzamento delle infrastrutture viarie d’Abruzzo di rango statale/principali vie di comunicazione. Per le aree colpite da sisma le infrastrutture interessate sono:

  • Pedemontana Marche-Abruzzo, lavori di completamento e ammodernamento;
  • SS17 dell’Appennino Abruzzese, lavori di ammodernamento nel tratto L’Aquila-Antrodoco di competenza della viabilità abruzzese;
  • SS260 “Picente”, dorsale Amatrice-Montereale-L’Aquila, lotto V da Cavallari a confine di Regione.

Per la viabilità provinciale sono previsti interventi per il potenziamento e la sicurezza delle infrastrutture stradali esistenti, necessari a garantire una maggiore velocità e facilitazione nel trasporto delle persone e delle merci. Sono altresì previsti interventi per la promozione turistica che riguardano gli impianti di risalita a fune. In particolare è previsto il potenziamento e la riqualificazione delle aree di sosta e dei parcheggi annessi al comprensorio turistico-ricettivo del Gran Sasso, in località Prati di Tivo-Pietracamela.

LAZIO

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Il Piano Territoriale Regionale Generale attualmente approvato non è altro che la ripubblicazione del Quadro di Riferimento Territoriale avviato negli anni ’90 dello scorso secolo e assunto nel 1999 alla data dell’approvazione della LUR (LR. n. 38/1999). L’attuale Giunta ha riavviato il lavoro di redazione del nuovo PTRG, che si trova attualmente nelle fasi preliminari di redazione.

Lo stato della pianificazione provinciale vede attualmente approvati i Piani Territoriali Provinciali Generali (PTPG) delle province di Roma (2010) e Frosinone (2007) e adottato il PTPG di Latina (2016). Le attività di redazione dei PTPG di Viterbo e Rieti, pur avviate nei primi anni del secolo, hanno subito una battuta d’arresto con l’approvazione della Legge 56/2014 che ha reso la Provincia ente elettivo di secondo livello e depotenziato fortemente i già scarsi poteri provinciali. La Regione Lazio non ha ancora provveduto a completare il ridisegno istituzionale delle attribuzioni delle funzioni alle nuove province, avviato con la LR n. 17/2015.

Il Piano di Bacino del Tevere a seguito del Decreto n. 17/2012 di “Modifiche e integrazioni al piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico-PAI”, è attualmente in via di ridefinizione per stralci funzionali, miranti alla revisione dei livelli di pericolosità idraulica, in particolare per i tratti immediatamente a monte e a valle della città di Roma.

L’aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque Regionale (PTAR) è stato adottato nel 2016 e approvato con delibera CR Lazio n. 18/2018. Il Piano di Tutela delle Acque Regionale è il principale strumento di pianificazione in materia di acqua e si pone l’obiettivo di perseguire il mantenimento dell’integrità della risorsa idrica, compatibilmente con gli usi della risorsa stessa e delle attività socio-economiche delle popolazioni. Il piano contiene, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi del Codice dell’Ambiente (Dlgs 152/2006), le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico.

Il Piano di Tutela della Qualità dell’Aria è statoapprovato nel 2009 e oggi non è più in linea con i nuovi limiti di emissioni definiti dalla Commissione Europea. I relativi lavori di riscrittura sono stati avviati e dopo l’approvazione da parte della Giunta Regionale, avvenuta il 04.08.2020, sono in fase di consultazione pubblica, alla quale seguirà la fase di VAS.

Il Piano Energetico Regionale, la cui proposta è stata adottata (DGR n. 656/2017) e che prevede scenari e obiettivi strategici con un orizzonte temporale al 2020, al 2030 e al 2050, in linea con gli obiettivi a livello nazionale e comunitario dal punto di vista temporale, è ancora in attesa di approvazione.

Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti è stato approvato in data 05.08.2020. È il documento nel quale la Regione Lazio detta le linee programmatiche per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e indica il relativo fabbisogno di impianti. In sintesi alla Regione spetta la pianificazione, sono i Comuni a essere poi responsabili del trattamento e dello smaltimento. Punto cardine del piano è il passaggio da un’economia di tipo lineare, in cui il rifiuto, alla fine del ciclo, viene smaltito in discarica o nei termovalorizzatori, a un’economia di tipo circolare, in cui la quantità dei rifiuti da smaltire diminuisce sempre più, mentre il resto viene recuperato per essere riutilizzato.

PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il documento “Un nuovo orizzonte di progresso socioeconomico. Linee d’indirizzo per lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze: politiche pubbliche regionali ed europee 2021-2027“, con otto macroaree di intervento per utilizzare circa 6,5 miliardi di euro derivanti da fondi europei e trasferimenti statali.

Le linee di indirizzo si basano su due assi (lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze) e sono articolate in macroaree, progetti e azioni che andranno a integrare quelle “cardine” già declinate nel Documento Strategico di Programmazione (DSP) dell’undicesima legislatura 2018-23 e si articolano in 25 progetti per la ripresa e la resilienza. Le linee di indirizzo si sviluppano su 8 macroaree di intervento, articolate in indirizzi e obiettivi programmatici, da raggiungere attraverso centinaia di azioni specifiche.

MACROAREA 1 “Per una regione solida, moderna, al servizio del territorio”

  • riduzione del carico fiscale;
  • promozione delle autonomie locali;
  • efficienza legislativa e amministrativa.

MACROAREA 2 “Per creare valore”

  • impresa (7 obiettivi programmatici, tra cui reindustrializzazione, start-up e Lazio creativo);
  • lavoro (5 obiettivi programmatici, tra cui sostegno a giovani e a donne);
  • turismo (6 obiettivi programmatici, tra cui turismo sportivo, ambientale e cineturismo);
  • agricoltura (6 obiettivi programmatici, tra cui filiere e mercati, distretti e diversificazione).

MACROAREA 3 “Per promuovere la conoscenza”

  • modernizzare l’offerta formativa scolastica;
  • interventi per il diritto allo studio universitario;
  • sostegno alla ricerca di base.

MACROAREA 4 “Per prendersi cura”

  • sanità (9 obiettivi programmatici, tra cui investimenti in edilizia e riduzione liste di attesa);
  • welfare (8 obiettivi programmatici, tra cui accoglienza rifugiati e reinserimento sociale detenuti).

MACROAREA 5 “Per proteggere il territorio”

  • protezione civile e ricostruzione post-sisma (5 obiettivi programmatici);
  • ambiente (8 obiettivi programmatici, tra cui energie sostenibili e cambiamenti climatici);
  • rifiuti (2 obiettivi programmatici: riduzione, riuso e nuove tecnologie di trattamento; più raccolta differenziata);
  • urbanistica (unico obiettivo programmatico: sostegno ai comuni per la pianificazione urbanistica).

MACROAREA 6 “Per promuovere la cittadinanza”

  • diritto alla casa (3 obiettivi programmatici, tra cui la semplificazione nell’edilizia sovvenzionata);
  • pari opportunità (3 obiettivi programmatici, tra cui il contrasto alla violenza contro le donne);
  • cultura (6 obiettivi programmatici, tra cui spettacolo dal vivo, cinema e audiovisivo, libri);
  • sport (3 obiettivi programmatici, tra cui rafforzamento dell’associazionismo e dell’impiantistica);
  • legalità e sicurezza (2 obiettivi programmatici: prevenzione e presidio del territorio, lotta alla mafia).

MACROAREA 7 “Per far muovere il Lazio”

  • investimenti per l’ammodernamento della rete ferroviaria;
  • interventi regionali per il trasporto pubblico di Roma Capitale;
  • consolidamento qualità del servizio ferroviario e trasporto regionale su gomma;
  • investimenti sulla rete stradale;
  • sviluppo del sistema aeroportuale;
  • sviluppo del sistema portuale;
  • sviluppo del ramo della logistica;
  • completamento della maglia digitale del Lazio.

MACROAREA 8 “Per aprirsi al mondo”

  • affermare il valore dell’Unione Europea;
  • cogliere le opportunità globali.

Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS)

Ogni Regione ha proposto al comitato di indirizzo del CIS un elenco di interventi coerente ai propri assi prioritari d’intervento individuati nella rispettiva programmazione regionale. Si riporta qui di seguito un elenco dei primi interventi finanziati nel Lazio dal CIS, in attesa di ulteriori fondi messi a disposizione dal fondo complementare al PNRR o eventualmente reperiti in altre programmazioni.

AmministrazioneInterventoFinanziamento CIS (euro)
Comune di CittarealeRealizzazione area fieristica e potenziamento zona PIP1.000.000,00
Comune di RietiLavori di riqualificazione edificio denominato “Ex Ospedale Civile”3.500.000,00
Comune di PostaRiqualificazione area ex Bosi1.000.000,00
Comune di LeonessaRiqualificazione urbana Leonessa e antiche frazioni1.000.000,00
USRCiclovia Monti Reatini – Valle del Velino3.500.000,00
Comune di AccumoliInfrastrutture al servizio del Piano per gli Insediamenti Produttivi2.000.000,00
Comuni di Amatrice e PostaBiodistretto di Terra Viva3.500.000,00
Comune di AntrodocoRistrutturazione della piscina nell’area termale di Antrodoco1.800.000,00
Comune di BorbonaAcquisizione, recupero e trasformazione dell’ex Caserma del Corpo Forestale per riconversione a uso turistico-ricettivo1.000.000,00
Comune di Borgo VelinoAcquisizione e riqualificazione di immobili presso la frazione di Colle Rinaldo per finalità sportive, ricettive e ricreative1.100.000,00
Comune di CantaliceRiqualificazione del centro storico per la posa dei cavi di fibra ottica e il recupero della viabilità interna1.000.000,00
Comune di Castel Sant’AngeloLavori di risistemazione del tratto di strada montana di collegamento ai Cinque Confini da Fondo Lago a Porara1.000.000,00
Comune di CittaducaleRiqualificazione del centro storico a Cittaducale Capoluogo1.000.000,00

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Relativamente all’area interessata dal cratere del Sisma 2016, le linee programmatiche del PNRR Lazio ricalcano quelle espresse nel CIS.

MARCHE

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Piano di Inquadramento Territoriale

Il PIT, Piano di Inquadramento Territoriale regionale, approvato con Delibera Amministrativa del Consiglio regionale n. 295 del 08.02.2000, è lo strumento di cui si è dotata la Regione Marche. Esso, operando a fianco del Piano Paesistico Regionale (PPAR) che ha lo specifico fine della salvaguardia e valorizzazione delle componenti storiche-paesistiche-ambientali delle Marche, fissa gli indirizzi di fondo e gli obiettivi prioritari della pianificazione regionale al fine di:

  • stimolare lo sviluppo solidale delle identità regionali;
  • migliorare la qualità ambientale esistente e futura;
  • facilitare l’inserimento dello spazio regionale nel contesto europeo;
  • accrescere l’efficienza funzionale del territorio;
  • ridurre gli squilibri infraregionali più gravi;
  • assicurare efficacia e consensualità alle scelte del piano.

Il PIT non prevede un adeguamento dei PRG, ma questi hanno tenuto conto delle sue macro tendenze di sviluppo per la loro pianificazione. Le indicazioni per le aree interne “Corridoio Appenninico” sono:

  • Obiettivi
  • valorizzazione delle qualità ambientali;
  • inserimento dello spazio regionale nel contesto europeo;
  • riduzione degli squilibri regionali.
  • Obiettivi prioritari
  • potenziamento delle grandi infrastrutture e dei territori attraversati;
  • localizzazione ecosostenibile delle attrezzature di livello regionale;
  • valorizzazione degli ambienti della storia e della natura;
  • consolidamento dei territori fragili;
  • sviluppo dei territori transfrontalieri.
PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE

Documento di Economia e Finanza Regionale

Il DEFR 2021-2023 è stato approvato dall’Assemblea legislativa della Regione Marche (Deliberazione n. 6 del 29.12.2020) su proposta della Giunta regionale. Tra gli obiettivi strategici regionali compare la “Strategia Sisma” con le direttrici di intervento in risposta al terremoto 2016 articolata in undici diverse missioni che stanno convergendo specificamente verso la ricostruzione e il rilancio delle zone terremotate:

  • risorse umane e organizzazione;
  • informatica e crescita digitale;
  • acquisti, SUAM e Provveditorato;
  • ordine pubblico e sicurezza;
  • tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali;
  • turismo;
  • trasporti e diritto alla mobilità;
  • soccorso civile;
  • tutela della salute;
  • sviluppo economico e competitività;
  • agricoltura, politiche agroalimentari e pesca.

Relativamente alla Missione n. 5 (Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali), l’azione regionale di settore, che non è strettamente collegata alla “ricostruzione pesante”, di competenza di altre strutture, si è orientata secondo tre traiettorie principali:

1.   aumentare e migliorare la connettività dei territori e dei luoghi della cultura accessibili, e incrementare la funzionalità e la qualità dei contenuti che circolano su piattaforme dedicate;

2.   intervenire “chirurgicamente” laddove la presenza solo di danni lievi consenta un ripristino della funzionalità dei contenitori culturali più veloce e immediata;

3.   potenziare la rete dei servizi anche attraverso lo sviluppo e il sostegno della rete delle imprese culturali e creative, anche grazie al portato della esperienza condotta con il Distretto Culturale Evoluto delle Marche.

Relativamente alla Missione n. 7 (Turismo), la Regione Marche sostiene “il rilancio turistico nei territori del sisma e nelle aree limitrofe, attraverso il sostegno alla riqualificazione delle strutture ricettive turistiche, sia attraverso interventi di valorizzazione territoriale mediante progetti infrastrutturali per l’accoglienza, sia attraverso la riqualificazione degli impianti a fune esistenti”.

Rientrano tra questi i progetti di itinerari a piedi o in bicicletta, che consentono di visitare le aree interne con modalità dolce e sostenibile (per esempio, il progetto “Marche Rebirth” dedicato al bike).

Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS)

Il CIS “Area Sisma” rappresenta una prima concreta occasione di ripresa economica e sviluppo del territorio del cratere. La Regione Marche ha stimolato le Amministrazioni Comunali del cratere affinché alla ricostruzione fisica fosse affiancata una strategia di sviluppo socioeconomico dell’area e queste hanno risposto con una ampia partecipazione per attivare quelle leve strategiche per far tornare competitivi e più vitali i territori duramente colpiti dal sisma: sono stati infatti presentati al Nucleo di Valutazione, Coordinamento e Assistenza Tecnica (DGR 866/2021) 130 progetti per un valore complessivo di oltre 900 milioni di euro come risposta complessiva delle comunità locali, anche in rete tra di loro.

L’articolazione dei progetti riguarda diversi ambiti: ambiente e risorse naturali; cultura e turismo; trasporti e mobilità; riqualificazione urbana; infrastrutture sociali ed economiche. A metà settembre 2021 sono state finanziate per le Marche progettualità per circa 160 milioni di euro, selezionando progetti con “priorità alta” per l’area del sisma.

Alcune opere selezionate, anche di estensione e livello multiregionale:

  • Ambiente e risorse naturali, digitalizzazione della rete idrica con realizzazione del Museo di Capodacqua in provincia di Ascoli Piceno;
  • Cultura e turismo, sistema integrato per lo sviluppo dell’entroterra maceratese “Marche outdoor” (riqualificazione percorsi di media e alta montagna, monitoraggio, completamento e messa in funzione del sistema legato al circuito outdoor), progetto “Terre Mutate” (potenziamento del cammino da Fabriano a L’Aquila, servizi di ricettività e promozione del turismo sostenibile nelle aree colpite dal sisma), completamento delle opere in corso di realizzazione per lo sviluppo del Campus Borgo Lanciano, Grande Anello dei Borghi Ascolani (GABA) come riqualificazione del percorso, Ciclovia Abbadia di Fiastra-Sarnano, Sistema integrato per lo sviluppo dell’entroterra a Sarnano (riqualificazione e ampliamento dei sistemi connessi agli sport invernali ed estivi), “Tre Valli Bikepark” realizzazione e ripristino di percorsi ciclabili, opere a supporto e recupero siti culturali limitrofi come SUAP dell’Unione Montana, implementazione della rete museale “Mete Picene” e dei percorsi ciclopedonali (zona alto Tronto), “Montegiorgio Outdoor, dal fiume Tenna al Parco degli Alberelli” (rete ciclopedonale e riqualificazione area), molteplici percorsi ciclabili e pedonabili;
  • Trasporti e mobilità, ricostruzione del collegamento funiviario nel comprensorio dei Monti Gemelli;
  • Riqualificazione urbana, interventi per la valorizzazione di diversi centri storici, Riqualificazione dell’area Parco Rio a servizio del centro storico in fase di ricostruzione ad Acquasanta Terme, Riqualificazione e potenziamento del Bike Park Crossodromo di Esanatoglia;
  • Infrastrutture sociali, nuovo polo agroalimentare per le eccellenze della Valle dell’Aso, Montagne del Piceno, case di riposo, centri termali, impianti sportivi.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Al Centro Italia sono destinati  un miliardo e 780 milioni di euro per ricostruire e rivitalizzare le aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016/2017, con l’approvazione del Pacchetto Sisma Centro Italia collegato al PNRR. Più di 100 milioni di euro dei fondi complessivi saranno destinati alla Regione Marche (30 settembre 2021) in base alla percentuale dei danni subiti nel corso dei due eventi e saranno impiegati per liberare le aree del cratere dall’isolamento infrastrutturale.

I programmi unitari di intervento per l’utilizzo dei fondi stanziati dovranno perseguire obiettivi di transizione energetica e sostenibilità ambientale, puntando sulla formazione del capitale umano e la valorizzazione delle risorse del territorio. Si tratta di misure aggiuntive rispetto a quelle previste dal Piano di Ripresa e Resilienza da 191 miliardi di euro finanziato con il Recovery Fund europeo, che riguarda l’intero territorio nazionale … Il Pacchetto Sisma prevede due linee di azione. Gli interventi finanziati con il programma (1.080 milioni di euro) relativo a “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, riguarderanno la progettazione urbana (illuminazione sostenibile, impianti per il recupero dell’acqua, strade ecocompatibili, sistemi verdi), l’efficienza energetica degli edifici pubblici e in particolare delle scuole, piani integrati di mobilità e trasporto sostenibile, le “smart cities”, la telemedicina, la teleassistenza, il sostegno alla prevenzione dei rischi, la promozione delle infrastrutture digitali. La seconda linea di interventi finanzia con 700 milioni di euro il progetto “Rilancio economico e sociale”, l’economia ed i settori produttivi locali, attraverso la valorizzazione delle vocazioni territoriali, delle risorse ambientali, del sistema agroalimentare, e il rafforzamento della formazione tecnica, il sostegno alle imprese culturali, turistiche e creative.

È prevista anche la realizzazione di quattro centri di alta formazione universitaria, un centro per la formazione della pubblica amministrazione, lo sviluppo delle attività di volontariato, la creazione di nuove associazioni fondiarie per lo sviluppo della filiera del legno.

La Regione Marche ha richiesto fondi per sostenere la grande viabilità delle aree interne verso nord e verso sud, in particolare 100 milioni di euro per realizzare collegamenti trasversali alla SS.77 Val di Chienti che connettano il territorio facilitando scambi e servizi a rete, fondamentali per la rigenerazione sociale ed economica delle aree interne.

In particolare:

  • 6 milioni per la progettazione e 30 milioni per realizzazione di un primo stralcio esecutivo del collegamento Caldarola-Sarnano;
  • 4 milioni per la progettazione e 20 milioni per la realizzazione di un primo stralcio esecutivo del collegamento Sarnano-Amandola;
  • 6 milioni per la progettazione e 30 milioni per la realizzazione di un primo stralcio esecutivo del collegamento Amandola-Servigliano;
  • 6 milioni per la progettazione della Ascoli-Teramo.

UMBRIA

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI)

Il Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI), ai sensi della Legge 267/1998 e della Legge 365/2000, si configura come stralcio funzionale del settore della pericolosità idraulica e idrogeologica del piano generale di bacino previsto dalla Legge 183/1989 e dalla LR 13/1999.

L’ambito di applicazione del PAI è relativo ai bacini idrografici regionali elencati e cartografati. In tali bacini ricadono anche territori della Regione Umbria e pertanto per l’applicazione del PAI in tali aree dovrà essere seguita la procedura prevista dall’Art. 20 della Legge 183/1989. È esclusa la parte del territorio regionale ricadente all’interno dei bacini idrografici di competenza delle Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Tevere, Interregionale del Fiume Tronto e Interregionale dei Fiumi Marecchia e Conca.

Attualmente si fa riferimento ai piani dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. L’adozione del PAI AGG 2016 (DCI n. 68/2016) è stata aggiornata a seguito delle modifiche introdotte dai tavoli tecnici e dalla conferenza programmatica, ovvero da singoli atti di modifica del PAI VIGENTE, successivi all’adozione del PAI AGG 2016.

Piani di gestione dei siti Natura 2000 Umbria

Obiettivo generale della politica d’intervento dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 è quello di proteggere, conservare e ripristinare il funzionamento dei sistemi naturali e arrestare la perdita della biodiversità ritenendo che la sua conservazione sia parte integrante dello sviluppo economico e sociale.

La Regione, su indicazione della Commissione Europea, in ambito di conservazione della biodiversità dei siti Natura 2000 e sulla base delle linee di intervento emanate dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio con DM 3 settembre 2002, GU n. 224 del 24 settembre 2002, si è dotata di uno strumento regionale definito “Linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani di gestione dei siti Natura 2000”, DGR del 04.02.2005, n. 139.

Sulla base delle indicazioni fornite da tali “linee di indirizzo”, si è dato avvio alla predisposizione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 umbri, sottoponendo a progetto di piano tutti i siti presenti in ambito regionale. Ciò è avvenuto mediante il coinvolgimento delle Comunità Montane e del Comune di Foligno, quali attuatori e beneficiari del finanziamento comunitario, degli zoologi e botanici delle Università di Perugina e Camerino nonché dei professionisti esterni quali: forestali, agronomi, ornitologi, geologi ecc., con documentata esperienza e conoscenza del territorio regionale.

A conclusione del complesso percorso partecipativo la Regione, con singoli atti di Giunta, ha provveduto alla approvazione di ogni strumento di piano che si articola mediante:

  • inquadramento geografico-amministrativo;
  • inquadramento naturalistico con evidenziazione degli habitat e delle specie floro-vegetazionali e faunistiche presenti;
  • misure di conservazione;
  • carta degli habitat;
  • inquadramento cartografico con evidenziato il perimetro attuale e quello proposto.
PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE

Quadro Strategico Regionale 2021-2027 (documento programmatico)

Con atto n. 159/2020 la Giunta regionale ha adottato il documento programmatico che definisce le linee di indirizzo per i Programmi Operativi FESR, FSE+ e FEASR 2021-2027.

Il documento, a partire dall’illustrazione del quadro programmatico e normativo di riferimento (europeo e nazionale), fornisce spunti e orientamenti preliminari per la successiva definizione del Quadro Strategico Regionale (QSR) 2021-2027, documento che la giunta presenterà all’assemblea legislativa al fine di definire le linee di indirizzo politico programmatiche in base alle quali verranno elaborate le proposte di Programmi Operativi Regionali (POR) per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e per il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), come pure per la programmazione del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).

Proprio in quanto quadro programmatico comune, che tende quindi a fornire elementi di integrazione e organicità alle linee di azione previste per i diversi fondi, il QSR individua alcuni temi unificanti che fungono come elementi orizzontali che tengono insieme il complessivo disegno programmatico, fornendo in tal modi una chiave di lettura unitaria dello stesso.

Si tratta dei seguenti 4 temi strategici:

  • innovazione;
  • lavoro di qualità;
  • economia verde e circolare;
  • approccio basato sui territori.

È dunque importante che l’evoluzione del QSR, e conseguentemente gli interventi che verranno inseriti nei singoli programmi operativi, rispondano a criteri di coerenza con questi temi unificanti.

Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS)

Sono stati approvati e finanziati, per un importo complessivo di 22 milioni e 400 mila euro, i 12 progetti presentati dalla Regione e dai Comuni umbri nell’ambito del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) del cratere Centro Italia.

Questi i progetti finanziati:

AmministrazioneInterventoFinanziamento CIS (euro)
Sant’Anatolia di NarcoRiqualificazione urbana dell’abitato di Sant’Anatolia di Narco1.500.000,00
SpoletoRealizzazione di una bretella di collegamento con relative rotatorie nell’area di Santo Chiodo2.500.000,00
Vallo di NeraRiqualificazione paesaggistica e urbana di Vallo di Nera con potenziamento della rete di mobilità sostenibile e degli attrattori turistico-ricettivi1.500.000,00
ArronePiscina e campo di calcio di Arrone, primo stralcio manutenzione straordinaria e rigenerazione del campo di calcio comunale1.500.000,00
CasciaCiclovia di Santa Rita primo stralcio itinerario tra turismo e devozione3.000.000,00
FerentilloLungo la via di Francesco alla scoperta del fiume, dei borghi e delle rocche1.400.000,00
Monteleone di SpoletoRealizzazione impianto polivalente coperto al Parco della Croce a completamento del complesso sportivo esistente1.500.000,00
NorciaPiano di azione e mobilità sostenibile a Castelluccio di Norcia3.720.000,00
PoggiodomoRecupero di Poggiodomo vecchia, primo stralcio percorsi di valorizzazione tra storia, natura e memoria890.000,00
PolinoRiqualificazione urbana dell’abitato di Polino1.390.000,00
PreciPreci verso la transizione ecologica, primo stralcio2.000.000,00
SchegginoRiqualificazione urbanistico ambientale e funzionale del parco di Valcasana1.500.000,00

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

In sede regionale il PNRR Umbro ha definito, in parallelo alla linea del PNRR nazionale, ovvero quella relativa all’investimento 2.1 che riguarda l’attrattività dei borghi, la linea di intervento 38 “Valorizzazione delle aree interne e dei borghi della Regione”.

L’obiettivo dell’intervento regionale è quello di sostenere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei borghi e delle aree interne della regione, puntando sulla centralità della dimensione territoriale e del ruolo dei territori attraverso il recupero e la valorizzazione del loro patrimonio naturale-ambientale, rurale, storico-culturale e architettonico, sia ai fini turistici sia come misura di contrasto allo spopolamento di tali aree.

In termini di sviluppo turistico occorre sfruttare la crescita delle nuove motivazioni, la sempre maggiore sensibilità e attrattività dei luoghi più remoti e meno frequentati, la rilevanza del valore esperienziale nonché dell’autenticità dei territori, della lentezza e della responsabilità etica che trainano le scelte turistiche al di fuori del turismo di massa. Tali luoghi sono in grado di preservare, al contrario di altri contesti urbani, un patrimonio territoriale che comprende qualità dell’ambiente, risorse naturali e paesaggistiche, risorse insediative, vocazioni produttive eno-gastronomiche, risorse storico-culturali e saperi locali.

Le attività previste riguardano interventi finalizzati a promuovere azioni di rigenerazione e valorizzazione dei borghi storici e delle aree interne secondo il principio generale della conservazione attiva al fine di rendere tali centri vivi, vivibili e polifunzionali. Si tratta di interventi per il rafforzamento dell’attrattività dei borghi e dei centri storici di piccola e media dimensione sia ai fini turistici che residenziali.

Le attività riguardano:

  • progetti di recupero, riqualificazione e adeguamento funzionale, strutturale e impiantistico di immobili e di beni pubblici del patrimonio storico, culturale, architettonico e archeologico nonché di elementi distintivi del carattere identitario del territorio;
  • il recupero di contenitori dismessi attraverso la manutenzione straordinaria e il riuso del patrimonio edilizio inutilizzato da destinare anche all’erogazione di servizi essenziali alla comunità;
  • progetti di riqualificazione di spazi pubblici e di aree verdi;
  • interventi volti al miglioramento dell’accessibilità e della mobilità nei territori, recupero delle superfici stradali, del miglioramento dell’arredo urbano e della razionalizza-zione/semplificazione della segnaletica;
  • la realizzazione di percorsi ciclabili e/o pedonali per la connessione e la fruizione dei luoghi di interesse turistico-culturale-ambientale;
  • infrastrutture per l’erogazione dei servizi di informazione e comunicazione per l’accoglienza, volti a favorire la fruizione del patrimonio tangibile e intangibile;
  • la valorizzazione e l’ampliamento dell’offerta culturale e creativa, attraverso la realizzazione di attività e servizi artistici, nonché interventi per la fruizione di contenuti artistico-culturali, paesaggistici, ambientali, artigianali, dei prodotti di qualità e delle eccellenze del territorio;
  • interventi di prevenzione dei rischi naturali, tra cui il rischio idrogeologico e sismico;
  • l’incentivazione alla realizzazione di attività ricettive, anche attraverso gli strumenti della ricettività alternativa (albergo diffuso, rete dei B&B, affittacamere e case vacanza);
  • la realizzazione e promozione di itinerari/circuiti culturali, enogastronomici, tematici, percorsi storici e visite guidate, anche attraverso il restauro e l’apertura al pubblico di siti;
  • la valorizzazione di saperi e tecniche locali (artigianato locale, tecniche costruttive e lavorazioni dei materiali secondo le tradizioni locali, ecc.) anche attraverso attività esperienziali aventi ad oggetto gli elementi simbolici del carattere identitario dei luoghi.

L’intervento, inoltre, prevede una serie di azioni tenute insieme dalla finalità comune di incentivare la residenzialità nei borghi e nelle aree interne:

  • adeguamento di immobili appartenenti al patrimonio disponibile da concedere in comodato d’uso gratuito o affitto agevolato a persone fisiche o giuridiche, con bando pubblico, per l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali;
  • concessione di contributi per l’avvio delle attività commerciali, artigianali e agricole;
  • concessione di contributi a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale, a titolo di concorso per le spese di acquisto/affitto di immobili da destinare ad abitazione principale del beneficiario;
  • interventi per il potenziamento dei servizi di base alla popolazione e dei servizi sociali, socio sanitari e in generale per il welfare e il benessere delle comunità degli abitanti e più in generale utili al miglioramento della qualità della vita delle comunità (mantenimento dei servizi di base ove presenti e loro riattivazione ove non più presenti anche attraverso forme innovative e di associazione tra i Comuni);
  • investimenti infrastrutturali fisici e digitali e altri servizi: BUL, installazione di hot-spot wifi e spazi dedicati a studenti e lavoratori anche attraverso la creazione di spazi creativi di condivisione e co-working e l’implementazione dell’offerta di servizi a corredo;
  • contributi per dispositivi tecnologici e connettività;
  • interventi per favorire residenze provvisorie per gli smart workers e far tornare i giovani nei borghi.