Piani Regolatori Generali

ABRUZZO

Tratto dal Rapporto dal Territorio INU 2019

LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE, I COMUNI CAPOLUOGO

CHIETIPESCARAL’AQUILATERAMO
1974 (Variante Servizi 2010; Variante Centro Storico approvata nel 2014). 2008, Piano Strategico.2007 2008, Piano Strategico.1979 (Variante di Salvaguardia 2015; Variante generale in Itinere) 2008, Piano Strategico.2008 2008, Piano Strategico.
  • In Abruzzo il tasso di rinnovamento dei piani è pari al 7,9% nel post 2014, 24 comuni su 305, un tasso basso ma comunque superiore al 5,2% (16 comuni) del periodo 2011-2014. Sembra opportuno in tal senso prevedere in bilancio i fondi per la pianificazione comunale.
  • Per quanto rilevato dall’attività ricognitiva condotta sul territorio abruzzese, appare abbastanza evidente come, non sia delineata una strategia regionale, che rinnovi il QRR oramai superato, all’interno della quale possano trovare applicazione gli strumenti operativi comunali.
  • I nuovi Quadri di riferimento devono sopperire all’inadeguatezza degli attuali strumenti provinciali, così che le strategie di area vasta possano esplicitarsi attraverso Piani Strategici, Piattaforme Territoriali o Progetti Speciali Territoriali, attuabili poi localmente con gli strumenti comunali.
  • Appare altresì debole, ove non assente, l’interazione degli strumenti locali con quelli della Programmazione Europea, da cui poter trarre indirizzi e risorse oggi indispensabili affinché le previsioni di piano possano trovare concreta applicazione.
  • Le Province devono svolgere il ruolo di coordinamento con attività di Copianificazione di area vasta, operando con la Unioni di comuni e provvedendo in termini di sussidiarietà ai comuni minori (costituzione Agenzie).
  • All’interno delle Amministrazioni comunali non vi sono Uffici di Piano permanenti, neppure consortili ove le ridotte dimensioni di alcune realtà urbane lo richiedessero, dotati di risorse specifiche al fine di poter avviare un nuova fase di pianificazione continuativa, capace di poter adeguare gli strumenti alle dinamiche socio economiche sempre in più in rapida mutazione.
  • Il perfezionamento dei Quadri conoscitivi propedeutici alla pianificazione comunale partendo dalla Carta dei Luoghi e dei Paesaggi predisposta per il PRP e disponibile sul sito della Regione Abruzzo, si può avvalere del contributo delle Università abruzzesi il cui ruolo di eccellenza può contribuire alla verifica e implementazione degli stessi (terza missione).
  • E’ necessario riprendere e sostenere l’attività di Pianificazione Strategica di Area Vasta intercomunale e comunale, sia in termini finanziari, sia in termini di orientamento metodologico-operativo; integrare l’attività di pianificazione strategica con le strutture di Valutazione e perseguire una VAS non burocratica ma sostanziale; collegare i Tavoli del partenariato alle attività di Pianificazione Strategica di area vasta (istituzioni, stakeholders, associazionismo; infine, integrare la Pianificazione Strategica con gli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica (Documento preliminare).

LAZIO

Tratto dal Rapporto dal Territorio INU 2019

LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE, I COMUNI CAPOLUOGO

FROSINONELATINARIETIVITERBOROMA
19721972201219792008
  • Nel Lazio il tasso di rinnovamento dei piani è pari al 0% nel post 2014, 0 comuni su 378, un tasso preoccupante inferiore al 3,7% (14 comuni) del periodo 2011-2014.
  • Negli ultimi tre anni non si sono verificati aggiornamenti nella pianificazione generale dei 5 Capoluoghi di Provincia. Anche la pianificazione generale degli altri Comuni della Regione non ha fatto registrare novità, tranne pochissime Varianti Generali da parte di alcuni Comuni. Questa situazione di stallo, già segnalata nel precedente Rapporto, trae origine da diverse circostanze. L’introduzione a livello nazionale di nuove forme di “programmazione” di interventi, stabilizzata con i Programmi Integrati (PRINT); la mancata approvazione del pur avviato Testo Unico regionale delle norme sul governo del territorio che avrebbe dovuto stabilire il nuovo assetto della pianificazione comunale; l’introduzione da parte della recente LR n. 7/2017 (sulla rigenerazione urbana e recupero edilizio, vedi precedente punto 2.) di nuove modalità di programmazione degli interventi quali i Programmi di rigenerazione urbana (art. 2) e gli Ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio (art 3); la complessità ed onerosità della redazione di nuovi Piani o di loro Varianti generali, sono questi tutti fattori che riducono drasticamente le possibilità da parte dei Comuni di redigere nuovi Piani o di procedere ad un complessivo aggiornamento di quelli vigenti. Le scelte ricadono quasi necessariamente su interventi diretti, favoriti dalla stessa LR n.7 (art 6), e ove necessario, su varianti puntuali eventualmente e surrettiziamente utilizzando gli Accordi di Programma.
  • Di migliore auspicio, ai fini di un rilancio della pianificazione comunale per il 2018-2020, è l’approvazione della DGR 794/2018, pubblicata sul BURL n. 104 del 27.12.2018 suppl. 1, con la quale sono stati approvati i criteri e le modalità procedurali per la concessione di contributi finalizzati alla formazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, destinati ai comuni con popolazione fino a 30.000 abitanti (400.000 euro complessivi) e a quelli ricompresi nel perimetro del cratere individuato con DL n. 189 del 17.10.2016 (150.000 euro complessivi).

UMBRIA

Tratto dal Rapporto dal Territorio INU 2019

LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE, I COMUNI CAPOLUOGO

PERUGIATERNI
PRG approvato con DCC 24 giugno 2002, n. 83. Ultime Varianti parziali al PRG approvate con DCC 8 gennaio 2018, n. 2 (Misure per la semplificazione e lo sviluppo dell’Agenda Digitale) e con DCC 12 marzo 2018 (Correzione aree edificabili, aree a standard, norme del TUNA). Piano Strategico “Perugia-Europa 2003-2013” approvato con DCC 5 aprile 2004, n. 50).PRG approvato con DCC 15 dicembre 2008, n. 307. Ultima Variante parziale al PRG approvata con DCC 27 settembre 2017, n. 246  (Variante a contenuto complesso, diminuzione aree edificabili, semplificazione normativa). Programma Ambientale Strategico approvato con DGC 29 novembre 2017, n. 348.
  • In Umbria il tasso di rinnovamento dei piani è pari al 16,3% nel post 2014, 15 comuni su 92, un tasso superiore al 13,0% (12 comuni) del periodo 2011-2014.
  • Si ribadiscono sostanzialmente, da parte della Sezione INU Umbria, le considerazioni presentate nel Rapporto 2016. A fronte della ricca, articolata produzione normativa regionale, si riscontra a tutt’oggi una diffusa difficoltà nell’applicazione e nella sperimentazione degli elementi innovativi da essa introdotti. Spesso, di fatto, la componente “regolamentativa” finisce con l’esercitare un’azione eccessivamente frenante sull’attività di pianificazione e progettazione delle città e dei territori locali da parte dei Comuni.

MARCHE

Tratto dal Rapporto dal Territorio INU 2019

LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE, I COMUNI CAPOLUOGO

ANCONAASCOLI PICENOFERMOMACERATAPESARO-URBINO
1994 PRG approvato 2013 – 2017 Piano Strategico  2016 PRG approvato 2016 – in corso Ascoli Smart City2006 PRG approvato1995 PRG approvato 2016 – in corso Piano Strategico2003 PRG approvato 2018 in corso Piano Strategico
  • Nelle Marche il tasso di rinnovamento dei piani è pari al 6,1% nel post 2014, 14 comuni su 229, un tasso molto inferiore al 21,0% (48 comuni) del periodo 2011-2014.
  • Rispetto al quadro tracciato nel RdT del 2016 la situazione non ha subito significative variazioni, in quanto la mancanza della riforma ha di fatto confermato la tendenza dei comuni capoluogo a non intraprendere processi di revisione dei propri strumenti urbanistici generali. Tuttavia come emerge dai dati riportai in tabella tutti i Comuni capoluogo hanno intrapreso o hanno in corso processi di Pianificazione Strategica non incardinati nella legislazione vigente. Appare quindi significativo che i PRG vigenti tutti ormai datati (a meno di quello recente di Ascoli Piceno) vengano supportati da Piani Strategici, estremamente diversificati nella loro struttura, che evidentemente sono considerati strumenti più capaci di intercettare le esigenze dei territori e soprattutto più snelli da punto di vista procedurale. Si assiste quindi ad un processo interessante; l’affiancamento al Piano Regolatore del Piano Strategico, che qui nelle Marche, in parte surroga il Piano Strutturale mai approvato dalla riforma e in parte introduce in maniera strutturata i processi partecipativi all’interno della pianificazione delle città.
  • A questo si deve aggiungere un ulteriore elemento di interesse nella modalità di pianificazione dei 5 comuni capoluogo rappresentato dalla partecipazione, sempre più sistematica, ai bandi di carattere nazionale e regionale per il finanziamento di interventi, generalmente connessi con gli asset dei rispettivi Piani strategici: dal bando della Regione Marche per la selezione delle strategie urbane attraverso l’ITI (Investimento Territoriale Integrato) per l’attuazione territoriale dell’Agenda Urbana afferente al P.O.R. Marche FERS e FSE 2014 – 2020, al Bando Nazionale Periferie Capoluoghi promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sembrerebbe delinearsi, almeno per i comuni capoluogo, una modalità che cerca in un qualche modo di “riattivare” il PRG attraverso l’individuazione di azioni delineate da strumenti strategici per i quali si cercano finanziamenti attraverso progetti urbani complessi.