PPR

PIANI PAESAGGISTICI REGIONALI

ABRUZZO

Piano Regionale Paesistico (PRP)

Le schede di progetto (ormai datate) allegate al PRP, prevedono per le aree colpite dal sisma i seguenti interventi per gli ambiti “Laga-Fiume Salinello” e “Gran Sasso d’Italia”:

  • riqualificazione paesistica delle strade di montagna favorendo ipotesi di fruizione turistica organizzata e impedendo l’evolversi di situazioni di danno ambientale. I Comuni sono interessati Cortino, Rocca S. Maria e Valle Castellana e i comuni ricompresi nell’ambito del Gran Sasso;
  • realizzazione di percorsi escursionistici con finalità turistiche, ricreative, culturali e scientifiche, sia in aree con paesaggio aperto, che con paesaggio naturale;
  • interventi per il recupero del patrimonio edilizio per incrementare la capacità ricettiva dell’area, privilegiando il recupero edilizio nei paesi, nelle frazioni e nei nuclei rurali, fornendo indicazioni per la valorizzazione di questi ultimi, nei quali possono essere avviate forme di agriturismo;
  • l’ampliamento della riserva esistente (Lago di Campotosto) e l’istituzione di nuove riserve, interventi su territori da dimensioni da medie a piccole, prioritari per la difesa dell’ambiente.

Nuovo Piano Paesaggistico Regionale (nPPR)

Il nuovo PPR della Regione Abruzzo contiene Progetti Strategici di Paesaggio, riferiti a un Quadro dell’Assetto Regionale e anche ai temi del Rischio, della Vulnerabilità̀ e del Degrado paesaggistico attraverso i quali si individuano i Progetti di Paesaggio.

Gli obiettivi di qualità attribuiti ai singoli paesaggi segnano il passaggio della relativa oggettività delle interpretazioni del quadro conoscitivo alle scelte intenzionali del piano. La definizione degli obiettivi di qualità rappresenta dunque un anello di congiunzione con le previsioni della pianificazione urbanistica e territoriale, dovendosi pensare che gli obiettivi di qualità per il paesaggio siano in fondo non troppo dissimili da quelli che dovrebbero orientare le trasformazioni delle città e del territorio. Tali obiettivi di qualità sono definiti nella scheda di ambito e specificano gli indirizzi di governo delle trasformazioni per i paesaggi identitari abruzzesi individuati.

I territori colpiti dal sisma 2016/2017 sono ricompresi nei Progetti Strategici di Paesaggio per le geografia delle grandi cordigliere (Abruzzo montano), il grande sistema morfologico dei massicci del Gran Sasso/Monti della Laga.

Nell’ambito del nPPR è stata predisposta la Carta dei Luoghi e dei Paesaggi (CLeP). La Carta dei Luoghi e dei Paesaggi è un sistema complesso di conoscenze istituzionali, conoscenza di progetto (intenzionali) e di conoscenze locali (identitarie), che descrivono il territorio secondo le categorie di Vincoli, Valori, Rischi, Degrado, Abbandono, Frattura, Conflittualità.

Essa è una carta dinamica e aggiornabile, fondata su una struttura dati-digitale, codificata e ampliabile (Sistema Informativo Territoriale), che descrive il grado di trasformabilità di un territorio. È inoltre una carta di valutazione sulla base della quale può essere implementato un set di indicatori per le verifica di compatibilità e la valutazione ambientale e paesaggistica di piani e progetti.

II nuovo Piano Paesaggistico della Regione Abruzzo è fondato su un sistema della conoscenza implementabile in continuo, predisposto per essere la base ordinaria sia per gli atti di valutazione e verifica di piani e progetti (ex-ante, in-itinere ed ex-post), sia per l’espletamento degli obiettivi specifici del piano.

LAZIO

Piano Territoriale Paesistico Regionale

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale, anch’esso risalente nell’impostazione agli ultimi anni ’90, dopo alterne vicissitudini connesse al mancato accordo con il MIBACT, è stato definitivamente approvato nella scorsa primavera; approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 5 del 21.04.2021, pubblicato sul BURL n. 56 del 10.06.2021, Supplemento n. 2.

MARCHE

Piano Paesaggistico (PPAR e PPR)

Il PPAR delle Marche, approvato con DACR n. 197 del 03.11.1989, si configura come un piano territoriale, riferito cioè all’intero territorio della regione e non soltanto ad aree di particolare pregio. L’obiettivo del PPAR è quello “di procedere a una politica di tutela del paesaggio coniugando le diverse definizioni di paesaggio immagine, paesaggio geografico, paesaggio ecologico in una nozione unitaria di paesaggio-ambiente che renda complementari e interdipendenti tali diverse definizioni”.

I Comuni che redigono il PRG dopo l’entrata in vigore del PPAR devono adeguarsi a tali indicazioni.

A oggi, alcuni Comuni dell’area del cratere sismico hanno ancora il Programma di Fabbricazione, ovviamente non adeguato alle indicazioni del PPAR.

Il Codice del Paesaggio, adeguato alla Convenzione Europea, prevede che i Piani Paesaggistici siano resi conformi alle nuove disposizioni. Anche la Regione Marche ha attivato gli studi per la revisione del PPAR, ossia il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR), ancora non completato. Esso risulta, al momento, composto da studi preliminari, dossier sui “macroambiti regionali” e “ambiti di paesaggio”. Interessano i territori del cratere sismico, in particolare, i seguenti macroambiti:

A.  il Montefeltro;

C.  le dorsali interne;

G.  i territori dei parchi nazionali.

Rete Ecologica delle Marche (REM)

Al fine di incentivare la salvaguardia della biodiversità, riducendo la frammentazione degli habitat naturali e seminaturali e della matrice ambientale, di incrementare la qualità del territorio, favorendone la funzionalità ecologica, e di contribuire alla valorizzazione del paesaggio, è istituita la Rete Ecologica delle Marche (REM), ai sensi della LR n. 2/2013.

La REM è costituita dai nodi e dalle loro aree contigue, quali aree di maggiore pregio ecologico, rappresentate in particolare dai siti della rete Natura 2000 e dalle aree floristiche; dalle continuità naturali; dai frammenti di habitat; dal restante sistema di elementi naturali diffusi del tessuto ecologico regionale.

La REM è recepita negli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica adottati dopo l’entrata in vigore della legge regionale (2013).

UMBRIA

Piano Paesaggistico Regionale (PPR)

Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) è lo strumento unico di pianificazione paesaggistica del territorio regionale che, nel rispetto della Convenzione Europea del Paesaggio e del Codice per i Beni Culturali e il Paesaggio di cui al Dlgs 42/2004, mira a governare le trasformazioni del territorio al fine di mantenere i caratteri identitari peculiari del paesaggio umbro perseguendo obiettivi di qualità paesaggistica.

Il PPR persegue i seguenti obiettivi:

  • identifica il paesaggio a valenza regionale, attribuendo gli specifici valori di insieme in relazione alla tipologia e rilevanza delle qualità identitarie riconosciute, alle quali assicurare un’efficace azione di tutela;
  • prevede i rischi associati agli scenari di mutamento del territorio;
  • definisce le specifiche strategie, prescrizioni e previsioni ordinate alla tutela dei valori riconosciuti e alla riqualificazione dei paesaggi deteriorati.

Il PPR interviene a garanzia:

  • della tutela dei beni paesaggistici;
  • della qualificazione paesaggistica delle trasformazioni dei diversi contesti in cui si articola l’intero territorio regionale;
  • delle indicazioni e dei contenuti dei progetti per il paesaggio;
  • degli indirizzi di riferimento per le pianificazioni degli enti locali e di settore, anche ai fini del perseguimento degli obiettivi di qualità.

I contenuti del PPR comprendono:

  • la rappresentazione del paesaggio alla scala regionale e la sua caratterizzazione rispetto alle articolazioni più significative;
  • la perimetrazione dei paesaggi d’area vasta e la definizione dei criteri per la delimitazione dei paesaggi locali a scala comunale sulla base degli obiettivi di qualità previsti all’interno dei paesaggi regionali;
  • la rappresentazione delle reti ambientali e infrastrutturali principali, con la definizione degli indirizzi e discipline per la loro tutela, valorizzazione e gestione sotto il profilo paesaggistico;
  • la individuazione dei beni paesaggistici, con la definizione delle loro discipline di tutela e valorizzazione;
  • la individuazione degli intorni dei beni paesaggistici, da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia e utilizzazione;
  • la definizione delle misure per il corretto inserimento nel contesto paesaggistico degli interventi di trasformazione del territorio, con particolare riferimento alle modalità di intervento nelle zone produttive artigianali, industriali, commerciali per servizi e nel territorio rurale.